No: nel Cristo non c'è niente di umano, eccettuato il suo antropomorfismo, che non è proprio di Gesù Cristo, ma di tutti gli Dei Redentori.
In tutti i Vangeli Cristo non fa solo dei miracoli, ma è un miracolo egli stesso. Egli nasce per miracolo e muore per poter compiere un ultimo miracolo risuscitando.
Egli è venuto al mondo per salvare gli uomini: la sua missione è soprannaturale.
Così e non altrimenti ci parlano di Cristo tutti i Vangeli.
Essi non si prestano adunque non solo alla biografia, come riconosce Strauss, ma neppure alla eliminazione del soprannaturale che avvolge la divina persona del Cristo.
Gesù Cristo non ha una persona individua: egli è una incarnazione divina.
Ogni fatto di lui è dogma.
Ogni sua parola era già scritta prima che egli la pronunciasse. Noi non abbiamo bisogno di spiegarci umanamente il soprannaturale contenuto nei Vangeli, cosa del resto impossibile, nè di eliminarlo, cosa non meno impossibile, senza eliminare i Vangeli stessi, e Cristo, e il cristianesimo.
Noi constatiamo soltanto l'esistenza di questo soprannaturale, e l'inscindibilità sua dalla persona del Redentore.
Questo basta a noi, alla nostra tesi.
Cristo appartiene al cielo, e al cielo noi lo restituiamo.
Ma se Cristo è persona del tutto soprannaturale, se egli è Dio, è chiaro ch'egli non è, non fu, non poté mai essere uomo.
Noi non ci occuperemo dunque dei suoi miracoli, nemmeno per relegarli nella mitologia.
Noi faremo qualche cosa di più di quanto fu fatto finora: dimostreremo che niente di quanto è umano può essere ascritto a Cristo.
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