Il profeta Zaccaria aveva detto che gli abitanti di Gerusalemme avrebbero visto Jehova trafitto: donde la necessità del colpo di lancia a Gesù, affinché quando, secondo l'altra profezia di Daniele (VII, 13), Gesù sarebbe venuto sulle nuvole del cielo, questa ferita potesse essere veduta.
Ma Gesù non era soltanto «colui che essi hanno trafitto», egli era anche l'agnello di Dio, e precisamente l'agnello pasquale, del quale era scritto: «non ne romperete alcun osso»; donde la necessità che le sue gambe non fossero rotte: ed anche a questo provvede l'evangelista facendo in modo che, a differenza dei due ladroni, a Gesù non vengano rotte le gambe.
Isaia aveva detto che il servitore di Jehova nella sua morte è avvicinato ai ricchi e ai criminali(96).
Quanto ai criminali, gli evangelisti li fecero intervenire mediante i due ladroni: quanto ai ricchi, vi provvidero facendo seppellire Gesù da un ricco uomo di Arimatea, nominato Giuseppe, discepolo di Gesù. Isaia aveva detto ancora: «Che hai da far qui? E chi è quel dei tuoi che tu gli tagli qui una sepoltura? Perché egli tagliava il suo sepolcro in un luogo rilevato e si disegnava un ostello nella roccia»(97). Ed ecco che gli evangelisti fanno deporre Gesù nel sepolcro nuovo di Giuseppe d'Arimatea, ch'egli si era tagliato nella roccia.
Gesù risuscita perché sta scritto nel Salmo XVI (9 ss.) e in Isaia (LIII, 10-12).
Ed infine ascende in cielo, ove è accolto alla destra di Dio in adempimento del versetto 1 del Salmo CX, in cui è detto «Il Signore disse al mio Signore: Siedi alla mia destra, finattanto ch'io abbia posto i tuoi nemici per iscannello dei tuoi piedi»(98).
| |
Zaccaria Gerusalemme Jehova Gesù Daniele Gesù Gesù Dio Gesù Jehova Gesù Arimatea Giuseppe Gesù Gesù Giuseppe Arimatea Salmo XVI Isaia Dio Salmo CX Siedi Isaia
|