Va di suo piede, poi, che, secondo il solito, gli altri tre evangelisti si contraddicono su tutta la linea, sia raccontando la storia delle tentazioni, sia raccontando quella degli esorcismi di Gesù(129).
Luca ci fa sapere che i Samaritani accolsero ostilmente Gesù e che il quarto evangelista, essendo in compagnia di Gesù, ne fu assai corrucciato(130). Invece questo medesimo quarto evangelista, che era con Gesù, e che fu assai corrucciato dall'accoglienza ostile fatta dai Samaritani a Gesù, racconta che, quando Gesù passò per Samaria, i Samaritani gli fecero un'eccellente accoglienza, pregandolo si fermasse fra loro e proclamandolo il Salvatore del Mondo(131).
Sulla scena della donna che unge Gesù i quattro evangelisti ci danno racconti tutti diversi l'uno dall'altro, e contradditori(132).
L'ultima cena, che è circostanza capitale per il cristianesimo, perché in essa Gesù avrebbe istituito il mistero dell'eucaristia, non ottiene neppur essa l'armonia dei Vangeli. I primi tre la collocano nel giorno pasquale(133), mentre Giovanni la pone prima della pasqua(134). Di più: i primi tre evangelisti fanno in questa cena istituire da Gesù il mistero dell'eucaristia(135); mentre il quarto evangelista, così assorto dalle eucaristiche idee (capo VI), che racconta l'ultima cena con tanta prolissità, e che solo fra i narratori evangelici avrebbe qui valore di testimonio oculare, non ne parla punto. Ripetiamo qui, poiché ne franca la pena, che questa contraddizione, la quale ha fatto versare inutilmente tanto inchiostro a tanti dotti, non si spiega se non col nostro sistema, nel quale Cristo essendo un mito, e precisamente quello dell'agnello pasquale, qui tollit peccata mundi, è egli stesso l'alimento della cena pasquale.
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