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      »(217).
      Quando i suoi fratelli lo invitano ad andare a Gerusalemme per la festa dei Tabernacoli, egli risponde negativamente; ma, non appena essi sono partiti, egli si reca colà come di nascosto(218).
      Egli si diverte in molti casi ad ingannare chi gli parla ed a parlare per non essere inteso(219).
      Anzi, egli si attribuisce una missione oscurantista(220).
      Egli inveisce senza ragione contro gli scribi ed i farisei(221), perché si fanno battezzare, mentre egli stesso riconosce che essi sono attaccati alla legge di Mosè, e consiglia di fare ciò che essi insegnano(222). Egli dichiara che essi sono irremissibilmente condannati all'inferno affinché tutto il sangue innocente sparso sulla terra, da Abele a Zaccaria, cada su di loro(223), sostenendo così la dottrina della riversibilità delle pene, già condannata dagli stessi profeti(224).
      Quando Pietro ebbe l'avviso della fine che attendeva Gesù, fa voti che ciò non arrivi; ma Gesù lo apostrofa chiamandolo Satana(225).
      Nella parabola dell'economo infedele egli approva il furto (Luca XVI, 1-9) sicché sant'Ireneo si appoggiò al versetto 9 del capo XVI di Luca per giustificare gli Israeliti che, nell'Antico Testamento, sul consiglio del Dio della Bibbia e di Mosè (Esodo III, 21, 22), avevano rubato agli Egiziani i loro vasi d'oro e d'argento e i loro vestimenti.
      Parlando pacatamente al popolo esce improvvisamente a chiamare ipocriti i suoi uditori, senza che verun motivo sia subentrato a fargli mutare di sentimenti(226).
      Egli si fa mantenere dalle donne degli altri(227).


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Gesù Cristo non è mai esistito
di Emilio Bossi (Milesbo)
pagine 292

   





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