A sedici anni Cristna lascia i parenti e si mette a percorrere l'India predicando la sua dottrina. Questa parte della sua vita si distingue per i suoi miracoli: egli risuscita morti, guarisce lebbrosi, rende l'udito ai sordi e la vista ai ciechi.
Egli si proclama la seconda persona della trinità, cioè Vischnu, venuto sulla terra per riscattare l'uomo dal peccato originale. Le popolazioni accorrevano in folla al suo passaggio, avide dei suoi sublimi insegnamenti e lo adoravano come un dio dicendo: «Questi è proprio il Redentore promesso ai nostri padri!»
La sua morale è pura ed elevata e completamente altruistica.
Egli si circondò di discepoli che dovevano continuare l'opera sua.
Insegnava mediante parabole.
Un giorno che il tiranno di Madura aveva mandato molti soldati contro Cristna ed i suoi discepoli, questi ultimi spaventati vollero sottrarsi con la fuga al pericolo che li minacciava. Persino il capo dei discepoli, Ardjuna, sembrava scosso nella sua fede. Cristna, che stava in preghiere a poca distanza, avendo inteso le loro lagnanze, si avanzò in mezzo a loro e li rimproverò della loro poca fede, apparendo ai loro sguardi in tutto lo splendore della maestà divina e col viso circondato di tanta luce che i discepoli non la poterono sopportare. In seguito a questa trasfigurazione i discepoli lo chiamarono Jezeus, cioè nato dalla pura essenza divina.
Un giorno ch'egli era coi suoi discepoli, due donne della più bassa condizione si avvicinarono a lui, gli versarono sulla testa dei profumi e lo adorarono.
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