Donde ha origine l'antichissima venerazione degli uomini per la croce, poiché il Fuoco, figlio del Sole e consustanziale con lui, salvatore dell'umanità che gli deve tutto, era prodotto col mezzo d'una croce di legno, opera del falegname, sulla quale si compiva, al contatto dello Spirito o dell'aria, il mistero del salvatore dell'umanità nascente dalla Maya.
Di qui il mito di Perseo che fa discendere il fuoco dal cielo in terra e di Prometeo che ruba il fuoco al cielo per la salute dell'umanità ed è perciò condannato ad essere messo in croce sul Caucaso; ma sopra tutti quello indiano della Trinità primitiva di Savistri, Agni e Vayu. Questo mito indica chiaramente la sua origine.
Il sole dà la vita alle piante, donde si sprigiona sotto forma di fuoco e sotto l'azione dell'aria. Parimenti il sole mantiene in vita gli animali, sia direttamente col suo calore, sia indirettamente con gli alimenti che essi assorbono, la combustione dei quali è determinata dall'aria che respirano. Onde si coglie alla sua primissima fonte l'origine del mito. Il sole è il padre del fuoco; il fuoco gli è consustanziale ed è ingenerato dal soffio dell'aria (spirito). È l'espressione della parte e dell'azione di ciascuno di questi tre elementi - il sole, il fuoco e l'aria, personificati in Savistri, Agni e Vayu - che costituisce il mito vedico, ossia la Trinità primitiva degli Indiani che, nei libri dei Vedas, ci è presentata sotto il velo di un'allegoria. Agni (il fuoco) è il figlio incarnato di Savistri, il padre celeste (il sole); egli è stato concepito e generato dalla vergine Maya ed ha per padre terrestre Twasti, il falegname (colui che fabbrica lo Swastica).
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