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      - e che pure, come Cristo, furono creduti da tanti milioni e per tanti secoli essere effettivamente esistiti? Non dimentichiamo perciò mai, un solo istante, che regna la più densa oscurità sui primi secoli del cristianesimo e sulle sue origini storiche, tutto quanto crediamo di sapere in proposito non essendoci stato dato ad intendere che dai corifei della nuova setta. Non dimentichiamo che, quando i pagani seppero dell'uomo a cui la nuova setta legava il proprio destino, non era più tempo per poterne controllare la menzogna storica, non esistendo più né uomini, né tradizioni di quel tempo, e nemmeno documenti fededegni, i pochi documenti relativi a quell'epoca essendo già stati distrutti o falsificati - come vedremo - dalla setta nascente.
      Né si creda poi che quei tempi non fossero propizi alla creazione di una nuova divinità antropomorfa, di un nuovo Dio-Uomo(264). Imperocché mai si ebbero epoche più di quella propense al misticismo e sognanti ad occhi aperti: tutto allora era Dio, tutto era soprannaturale. Il politeismo ellenico era divenuto troppo umano, troppo accessibile alla critica, e non accontentava più coloro che cercavano risolvere il gran problema della vita futura e soprannaturale. Onde essi trovarono nella mitologia assiro-persiana, e in genere nelle divinità orientali - che da tre secoli prima dell'êra nostra avevano invaso e per più secoli ancora dominarono il mondo greco-romano, - quella nuova linfa alimentatrice del misticismo di cui essi avevano bisogno.
      I tempi erano veramente maturi per una nuova incarnazione della divinità. Né l'apparato miracoloso poteva nuocere al credito del nuovo dio.


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Gesù Cristo non è mai esistito
di Emilio Bossi (Milesbo)
pagine 292

   





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