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      Nella Grecia le preghiere si facevano il mattino e la sera allo spuntar del sole ed al tramonto; i fedeli si recavano al tempio cogli occhi bassi ed in aria supplichevole; si baciava anche la terra e si pregava stando anche in ginocchio. Nell'Etruria era già costume di pregare a mani giunte.
      I Romani avevano due sorta di preghiere: le obsecrazioni, che si rivolgevano agli Dei nelle pubbliche calamità; e le supplicazioni, che erano rendimento di grazie.
      La confessione auricolare era praticata dal bramanismo nel quale i confessori rimettevano i peccati impiegando formole identiche a quelle degli attuali preti cattolici. Avevano la confessione anche i Persiani, con la relativa remissione dei peccati.
      Gli abiti dei preti sono completamente tolti a prestito dalle varie religioni antiche. Senza entrare in dettagli, rammenteremo soltanto che la sottana nera viene dai preti di Mitra, che perciò appunto erano chiamati hierocoraces (preti-corvi); che la stola al braccio era portata dai preti di Mitra, ed era figurata coi segni dello Zodiaco; che l'uso di farsi radere tutta la barba era speciale ai preti fin dalla più remota antichità e rappresentava un grande sacrifizio, perché allora si riponeva una certa quale virtù magica nella capigliatura, sentimento che esiste ancora nelle monache, alle quali si fanno radere i capelli quando pronunciano i voti; che il berretto quadrato nero di cui si servono i preti officianti è l'identico di quello che avevano i flamini, o preti di Giove, a Roma; che la loro calotta nera emisferica apparteneva già ai preti del collegio degli Arvali a Roma; che il pastorale deriva dai preti della Siria, appo i quali aveva già il significato simbolico di comando e di autorità; ed in fine che le specialità dell'abbigliamento dei papi: anello d'oro, timbro, pantofole da far baciare, mantello bianco, tiara, ecc., derivano dall'abbigliamento dei re di Babilonia.


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Gesù Cristo non è mai esistito
di Emilio Bossi (Milesbo)
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