La Chiesa era che soffiava sul fuoco; coi suoi Concilii assecondava gli imperatori nell'opera di distruzione da lei suggerita; essa eccitava le turbe cristiane ad eccessi contro i pagani, e gli eccessi arrivano a tanto - violazione delle sepolture dei pagani e furto dei loro beni - che gli stessi imperatori, fra cui Valentiniano, sono talvolta costretti a proteggere momentaneamente le vittime della persecuzione.
Per meglio armare il braccio secolare i vescovi danno ad intendere agli imperatori che le pubbliche calamità sono dovute all'empietà di chi non si converte al cristianesimo.
Il clero dà opera specialmente a dividere col fisco l'onore di impossessarsi dei beni dei perseguitati, dicendoli cose soggette al sacrilegio e pone ogni cura nel farsi delatore delle contravvenzioni alle leggi sulla fede(322). Non appena i frati intravvedono la possibilità di farsi padroni di un campo, accusano il proprietario di avervi sacrificato agli Dei e chiedono che contro di lui si mandino le soldatesche. Sotto pretesto di trasgressione alle leggi contro i sacrifici, i pagani sono trascinati davanti ai tribunali, i loro beni sono confiscati ed annessi ai monasteri. I templi che non vengono distrutti vengono volti a profitto dei preti e del nuovo culto.
Ogni sorta di privilegi e di immunità si fa intanto accordare il clero cristiano, il quale approfitta destramente del regno del terrore così inaugurato per darsi a quell'opera fraudolenta di falsificazione e di distruzione dei libri che avrebbero potuto rivelare le menzogne troppo aperte della nuova religione, e gettare qualche luce sulle sue origini tutt'altro che divine; opera di falsificazione che, invero, era incominciata col cristianesimo stesso, ed era stata praticata su larga scala da tutte le sette che avevano concorso a formare la nuova religione(323).
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Chiesa Concilii Valentiniano
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