I.
(9) A. Dide, La fin des religions, Paris, Flammarion, pag. 55.
(10) Emile Ferrière, nel suo pregevole libro Les Apôtres, dimostra l'impossibilità che Pietro sia mai stato a Roma; fatto, del resto, smentito anche dalla circostanza del silenzio dei più antichi scrittori della Chiesa, fino alla seconda metà del secolo IV. Però anch'egli ebbe il torto di prendere come fonte storica gli Atti degli Apostoli, e di cavarne le poche notizie come se fossero certe. Ma la semplice considerazione che niente di quanto è narrato in essi si trova confermato da qualsiasi autore profano, dovrebbe bastare a mettere in guardia chiunque anche su questa fonte che non per nulla fa parte della Bibbia. Non per nulla, diciamo; imperocché giova qui notare, una volta per tutte, che nella raccolta dei libri canonici della Bibbia la Chiesa ebbe l'ingegnosa cura di scartare tutti quei documenti che, parlando di Cristo o di Maria o degli Apostoli, accennano a circostanze storiche facilmente controllabili, evitando così il pericolo di vedersi fin dal principio trovata in fallo, mentre i libri da essa accolti, essendo quasi completamente estranei alla storia, non risicavano tanto di venir posti in contravvenzione da questa.
(11) Giuseppe, Antichità giudaiche, lib. XVIII, c. III.
(12) A. Peyrat, Histoire élémentaire et critique de Jésus, Conclusion.
(13) Vedi in Larroque, Examen critique des doctrines de la religion chrétienne, prem. Par., ch. IV.
(14) Contro Celso, lib. 1, § 47.
(15) Tacito, Annali, lib. 15, § 44.
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