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      (41) La liberté de discussion, tomo III, p. 468-469.
      (42) La via seguita da coloro che, pure eliminando dal Cristo il soprannaturale - che è tutto il Cristo! - tuttavia vollero conservarne l'uomo, assolutamente impercettibile, non solo espose il loro personaggio ad essere rimpicciolito storicamente, ma anche ad essere colpito moralmente in quelle stigmate professionali che la teologia stessa ha impresso al suo idolo, e che moralmente lo renderebbero indegno, ove non si spiegassero appunto come effetto della creazione dogmatica e mitologica di Cristo. Il nostro sistema, adunque, mentre fa il funerale a Cristo, lo salva anche dalle irriverenze della critica umanistica, facendolo salire dalla terra in cielo.
      (43) Dide, La fin des religions, p. 316.
      (44) Jean Jaurès, L'action socialiste, p. 122.
      (45) Anche il Labanca ha voluto imbrancarsi, fra coloro che hanno gridato al fallimento della interpretazione mitologica di Strauss, mentre, come avverte il Dide, la Vita di Gesù dello Strauss, è e rimane ancora il libro più potente, più ingegnoso e più solido di tutti quelli che furono pubblicati sul medesimo soggetto, i quali, senza di esso, non esisterebbero... e mentre, aggiungiamo noi, l'interpretazione mitologica dello Strauss sarà la sola parte duratura della sua opera.
      (46) L'ultimo momento della critica tedesca è segnato dal libro dell'Harnack: L'Essenza del Cristianesimo. Ma, oltre che egli non dice nulla di essenzialmente nuovo, ha il torto di far entrare nel suo lavoro l'apologia e la teologia, che gli tolgono quell'oggettività storica e razionalistica che è necessaria ad un lavoro di critica seria.


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Gesù Cristo non è mai esistito
di Emilio Bossi (Milesbo)
pagine 292

   





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