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      A questo quadro importerebbe di farne seguire un altro, sui costumi sessuali, specialmente del clero, e fin dal principio del cristianesimo, per dimostrare che anche da questo lato il cristianesimo, non solo non ha migliorato in nulla la società in confronto al paganesimo, ma l'ha, invece, vieppiù peggiorata. E si comprende di leggieri, tosto che si pensi che esso, su questo terreno, violentò la natura facendo il celibato superiore al matrimonio, donde doveva scaturire un costume sessuale tanto più licenzioso in quanto l'eccesso della proibizione doveva chiamare l'eccesso opposto, per una legge naturale di equilibrio. Non parliamo dei costumi clericali del Medio Evo, che hanno formato l'oggetto di molti volumi. Ma nella stessa Chiesa primitiva, oggi, a tanta distanza di tempo, divenuta l'ideale del cristianesimo, lo scandalo e la corruzione del clero erano, diremo, all'ordine del giorno. Nella Bibbia stessa è san Paolo che s'incarica di farcelo sapere (I Epistola ai Corinti, c. V, v. 1; II Epistola ai Corinti, c. XII, v. 20 e 21). Nel II e nel III secolo sono due eminenti dottori della Chiesa: Tertulliano (De jejuniis, cap. 17, tom. I) e san Cipriano (Epistola 6, ad Rogatianum presbyterum et cœteros confessores: De Laepsis; De spectaculis). Nel IV secolo è san Gerolamo (Epistola 18, ad Eustachium de custodia virginitatis). E sono soprattutto i Concili, dei quali si possono leggere gli estratti a ciò relativi nell'opera del Ferrière: Les Apôtres, c. VIII. Insomma, la depravazione del clero cristiano nei primi secoli del cristianesimo era già tale che l'imperatore Giuliano, «ingegno forte e nutrito, animo eroico, carattere per eccellenza virtuoso», come lo definisce Gaetano Negri, visti e constatati gli effetti reali che il cristianesimo aveva avuto per la moralità del mondo in cui viveva, ne aveva dedotta la conseguenza che l'ellenismo era preferibile al cristianesimo, e che il suo dovere d'imperatore era di favorire il ritorno all'antico e d'impedire il diffondersi di una religione che portava con sé la distruzione di una gloriosa civiltà, senza alcun compenso.


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Gesù Cristo non è mai esistito
di Emilio Bossi (Milesbo)
pagine 292

   





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