(323) San Gerolamo stesso confessa che traducendo Origene egli non ritenne che ciò che gli parve utile, eliminando quanto gli parve nocivo, scusandosi col dire che sant'Ilario ed Eusebio avevano fatto altrettanto. Altrettanto egli confessò nella sua prefazione sul libro di Eusebio (De Loicis Ebr.). Celso accusava i cristiani d'aver falsificati gli oracoli sibillini; e la scienza ha oramai giustificato Celso. Fu falsificato Macrobio per fargli testificare il massacro degli innocenti; furono inventati quei numerosi scritti che la Chiesa stessa dovette dichiarare apocrifi; furono falsificati Giuseppe e quegli altri autori che abbiamo visto nella prima parte del nostro lavoro; furono persino inventati documenti attribuiti al padre di Matusalemme, al bisavolo di Noè, a Enoch; ma sopra tutto gravi furono le falsificazioni compiute dagli apologisti e dagli storici del cristianesimo primitivo, come Atanasio, Basilio, Crisostomo, Eusebio. Origene inventò perfino la teoria per giustificare queste frodi, distinguendo quelle fatte a buon fine dalle altre fatte con cattiva intenzione. Ma il peggior servizio reso alla storia dai cristiani fu con la distruzione delle opere che avrebbero potuto nuocere alle loro imposture. A questo delitto settario dobbiamo la scomparsa di molte opere importanti, specialmente di Cicerone, di Proclo, di Porfirio, di Celso, di Filone, di Origene, di san Clemente, di Eunomio, di Metodio, di Agapio, etc. Lunga sarebbe la lista degli autori interpolati, mutilati, falsificati e delle opere distrutte dai vescovi o dai frati cristiani, all'intento di sottrarre le loro invenzioni alla critica; ad essi certamente siamo debitori dell'oscurità che regna sovrana sui primi tre secoli del cristianesimo.
| |
San Gerolamo Origene Ilario Eusebio Eusebio De Loicis Ebr Celso Macrobio Chiesa Giuseppe Matusalemme Enoch Atanasio Basilio Crisostomo Eusebio Cicerone Proclo Porfirio Celso Filone Origene Clemente Eunomio Metodio Agapio Celso Origene
|