Noi crediamo, per dirlo di transenna, che tutta la storia, dal cristianesimo alla Riforma, debba essere quasi completamente rifatta con criterio naturalistico, perché la Chiesa ha calunniato quanti non puzzavano di bigottismo, ed ha posto sugli altari anche le più perfette canaglie, purché a lei devote.
(324) Molti sono gli esempi che si potrebbero addurre. All'autore piace citare quello della Madonna che si trova in una sorgente del monte Bisbino perché rimane per lui come un ricordo delle dolci illusioni della fanciullezza credula e felice, vera immagine dell'umanità bambina, della quale ripete la psicologia che serve a ricostruire il segreto delle credenze primitive.
(325) Esodo, XX, 3-6.
(326) Il Cristianesimo fu non soltanto l'erede dell'impero romano, della cui decadenza approfittò per innalzarsi sulle rovine di esso; ma contribuì esso pure enormemente, più che non qualsiasi altra causa, a produrre quella decadenza. Leggasi in proposito: La ruine du monde antique di G. Sorel (Paris, 1902).
(327) Il mito del Cristo servì certo a dare impulso al cristianesimo, perché presentava al volgo un nuovo culto antropomorfico, una divinità accessibile ai sensi ed in forma umana. Ma questa forza di espansione non fu del Cristo, bensì dell'illusione popolare, che in Cristo vide il simbolo degli infelici reietti in questa vita e glorificati nell'altra.
(328) Come s'è visto in parte nel Capitolo sulle Contraddizioni essenziali della Bibbia intorno a Cristo, la Bibbia contiene ogni sorta di dottrine le più disparate e contradditorie, talché tutti i partiti e tutte le scuole possono trovarvi giustificato il loro punto di vista particolare.
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