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      E se un giorno il marito le sembrerà pienamente persuaso di ciò, essa gli potrà dire: «Affine di non essere vinti mai dalle tentazioni, nè stornati dal nostro proposito, ti prego, facciamo insieme voto di perpetua continenza.»
      Una volta emesso questo voto la moglie può star sicura; essa potrà allora respingere il marito ogni qual volta ei volesse usare delle facoltà conjugali, e per mettersi essa al sicuro d'ogni sospetto, addurrà il voto di continenza da entrambi emesso.
      La moglie tuttavia deve sempre rammentarsi dell'obbligo ch'essa ha di riparare al danno cagionato al marito e agli eredi avendo procreato un figlio spurio. Di ciò abbiamo parlato anche nel trattato sulla Restituzione.
      Si domanda: 5. Che deve farsi quando non si sa bene se l'impotenza sia temporanea o perpetua?
      R. O si tratta di impotenza naturale ed intrinseca, ovvero d'impotenza proveniente da maleficio. Nel primo caso, a meno che non si tratti di mancanza di parti genitali essenziali, soltanto i medici possono giudicare sulla natura e sulla durata di questa impotenza. Nell'uomo i segni principali di essa sono:
      1. La deformità delle parti genitali, per esempio, una eccesiva grossezza, o una singolare piccolezza della verga.
      2. Una ineccitabilità di sensi, per cui non è possibile la emissione del seme prolifico;
      3. Un'avversione naturale ad ogni commercio carnale ed a qualsiasi cosa venerea;
      4. Una cattiva conformazione dei testicoli.
      Nella donna, sono indicati due segni d'impotenza, cioè:
      1. Una soverchia ristrettezza della vagina o un totale otturamento all'utero;


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Venere ed Imene al tribunale della penitenza.
:Manuale dei confessori
di Jean Baptiste Bouvier
1885 pagine 191

   





Restituzione