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      » Riflettendo a queste parole, gli sposi facilmente comprenderanno in che possano aver peccato e come debbano astenersi dai peccati, se vogliono compiere — giusta la dottrina dell'Apostolo — castamente e santamente i doveri coniugali.
      Concina t. 21 p. 248 dice: «I parroci apprenderanno maggior scienza per istruire i coniugati, studiando la dottrina di Paolo, di quello che ritenendo nella memoria tutte le dispute trattate da Sanchez, Diana, Gotius, ed altri: Nulla ci sembra più vero di ciò: per la qual cosa noi preghiamo i giovani confessori d'essere cauti gravi e modesti nell'interrogare le persone coniugate, perchè facilmente possono offenderle, e facilmente possono esporre se medesimi a gravi pericoli.
     
     
      FINE
     
      Stampato dalla litografia f.a.r.a.p.
      S. Giovanni in Persiceto (Bo)
      Aprile 1974
     
      (1) Il testo latino ha moechiam, che letteralmente vorrebbe dire adulterio, vocabolo che quì, in italiano, non possiamo usare imperocchè il nostro adulterio ha un significato speciale e determinato, mentre il moechia della lingua latina ne ha uno molto ampio e generico, corrispondente precisamente alla nostra parola impudicizia, o meglio ancora a lussuria. Ecco perchè adoperammo nella traduzione quest'ultimo vocabolo.
      (Nota del traduttore).
      (2) Come ognun sa, ai tempi ai quali si riferiscono i Libri citati, i sacerdoti si ammogliavano, e potevano quindi aver leggittimamente dei figli.
      (3) La seconda parte di questo volume è precisamente il supplemento del Trattato, al quale qui allude l'Autore.
      (Nota del traduttore)


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Venere ed Imene al tribunale della penitenza.
:Manuale dei confessori
di Jean Baptiste Bouvier
1885 pagine 191

   





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