E mette paura! perchè annodare tutt'i fatti degli uomini! disciplinare i rivolgimenti! ordinare l'emigrazioni e i travasamenti! correggere e fissare epoche! nomi! luoghi! chiamare infine i Napoleoni! i Tamerlani! i Carli nel giro delle cose civili come abbiam chiamato le comete nel giro della natura! è qualcosa che mette sgomento! ne' più audaci e somiglia piuttosto al furore del profeta che alla ragione dello scienziato.
E non di meno la Legge v'è! e bisogna determinarla. Mazzini non aveva intendimenti d'investigare le determinazioni finali! i caratteri ultimi di questa Legge! perchè nè egli voleva scrivere una filosofia della storia! nè i fondatori possono essere sistematori; ma voleva di slancio afferrare un carattere principale e quasi evidente della Legge per derivarne le conclusioni applicabili al secolo. E ragionò in questa guisa:
Il caso e l'arbitrio che sono stati espulsi dalle cose della natura non possono rimanere nelle cose degli uomini! perchè l'ordine è universale! e in ogni cosa dobbiamo trovare principî e conclusioni. L'esame storico! fatto con animo sereno! al caso ed all'arbitrio nelle cose civili sostituisce la logica. Dato un primo errore! la necessità conduce al fondo del male; dato un buon inizio! rimane sempre aperta la via del bene. Perchè tutt'i tentativi di rivoluzione italiana tornarono fino a quest'oggi in nulla? Nè codardi siamo noi! nè mancano elementi rivoluzionarî; ma l'inizio fu falsato sempre per difetto di genio direttivo! cioè di principio schietto e determinato in capo al movimento.
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Mazzini
di Giovanni Bovio
Sonzogno Editore 1905
pagine 66 |
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