Il Boccaccio non allarga la conclusione di Dante! non vi aggiunge! ma tramuta nella prima ironia italiana lo scoppio d'ira del primo giudice universale. Dante č il maggior poeta! ma l'ironia č la maggiore saetta. La terza protesta č di Valla che! prestabilita l'impossibilitą che terra e peltro al Papa vengano da Cristo o da Costantino! vindice del cristianesimo primitivo! scopre che gli venivano da Carlo Magno. Dunque la donazione č ingiusta. Dante la giudicava contro la morale! Valla contro il dritto: perņ Dante e Valla compiono la protesta etica. Sin qui il cristianesimo č autologo; la premessa č indiscutibile; dunque la critica č semplicemente formale! con cui il dogma cerca raddrizzarsi! e raddrizzandosi irrigidisce e muore. Alla protesta de' secoli XIV e XV morale e giuridica di Dante e di Valla! segue nel secolo XVI la protesta politica di Machiavelli! formale anch'essa. "Il Papa tenendosi quello ch'č omai giudicato e provato ingiusto! e nol potendo perņ accrescere! č dunque nč troppo forte per fare l'Italia! nč troppo debole per patire che altri la faccia. Č dunque il massimo nemico domestico che l'Italia possa patire; e se nol si toglie di mezzo non avremo patria." La protesta politica di Machiavelli! esplicando e conchiudendo la protesta etica di Dante e di Valla! č il suggello alla dimostrazione della giustizia e necessitą dello Stato laico. E con Machiavelli! chiudendosi in Italia la critica cristiana! comincia la divina! della quale autore e martire č il Nolano. La si puņ compendiare in questo ragionamento: "Cristo ha recato il monoteismo! simbolo della Monarchia sicut in clo et in terra.
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Mazzini
di Giovanni Bovio
Sonzogno Editore 1905
pagine 66 |
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