E non giunsi a questa convinzione trascinato da motivi psicologici incoscienti, bensì facendo tre operazioni: 1° leggendo ciò che i principali spiritisti hanno scritto; 2° verificando i fatti coll'esperimento; prima, recandomi per un mese a Napoli, e assistendo a otto sedute del famoso medio Eusapia Palladino, onde verificare i fenomeni fisici(2), poi per tre o quattro mesi a Milano con diversi medii tiptologici e scriventi per assicurarmi dei fenomeni intellettuali 3° pensandoci sù; e delle ragioni pro e contro mi sono reso chiaro conto, non lasciando che se l'aggiustassero fra loro ed accettando il risultato, ma contandole, pesandole, ed anche notandole man mano per iscritto, onde poterle confrontare. Così il mio libro si abbozzò di per sè; libro che non sarà tanto una collezione di fatti, quanto la discussione di un ostinato che davanti ai fatti non cede il terreno che palmo a palmo.
Se poi pubblico questo libro, i motivi sono questi: 1° Che io credo che potrà esser utile; non ch'io abbia l'illusione di convincere gli uomini; sono ormai così debole di mente da credere alle apparizioni, ma non più tanto ingenuo da credere che le buone ragioni possano convincere molti uomini; so bene che gli uomini fatti hanno delle opinioni già fatte(3). Ma ci sono i giovani; i giovani in cui le abitudini mentali non hanno ancora radici troppo profonde, e che sanno dubitare. E anche fra i giovani mi basterebbe di far presa su una mezza dozzina, il cui cervello abbia plasticità sufficiente, non dirò per convincersi che ho ragione, ma per capire che la questione merita d'essere studiata; se studieranno, si convinceranno; e ne convinceranno dodici, e così via via contribuiranno ad ingrossare la valanga; e quando i più crederanno, anche gli altri, come sogliono, terranno dietro; e crederanno tutto quello che si vorrà; e coloro che sanno camminare di per sè, ma sanno anche fermarsi, avranno molto da gridare: Non credete ai miracoli!
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