E quanto all'immaginazione, rispondo che le mie sensazioni erano spesso ben diverse da quelle che mi ero immaginato. Per esempio una sera domandai ad uno spirito, evocato per mezzo di John King, che mi facesse udire almeno una parola, fosse anche sottovoce; essendosi promesso di esaudirmi, io aspettavo una parola che venisse dalla mia sinistra (dov'era il medio), a qualche distanza dall'orecchio, (il che mi avrebbe dato sospetto di ventriloquio); invece, dopo breve aspettazione, sentii due labbra che, toccandomi alla base della fronte, pronunciarono rapidamente a bassa voce una frase, di cui non compresi per allora che alcune parole. E altri fenomeni succedettero spesso, non solo diversi da quel che immaginavo, ma senza averli domandati. Dunque a me non si persuaderą che ero allucinato.
Aggiungo che non si puņ persuaderne alcuno di quelli che hanno veduto, nč spiritisti nč non spiritisti. L'allucinazione č un'ipotesi che fanno quelli che non hanno veduto, per esempio l'Hartmann; ma non lo fanno mai quelli che hanno veduto; questi, o ammettono i fatti, o, se li negano, ricorrono all'ipotesi dell'impostura. Egli č vero che l'ipotesi dell'allucinazione l'ammette anche il Lombroso; ma egli ammette, come vedremo, un'allucinazione di nuovo genere, un'allucinazione prodotta da un'impressione esterna. Tante persone che dicono di aver veduto non possono essere ammalate di cervello, nč ammalarsi in occasione delle sedute spiritiche per effetto della loro immaginazione esaltata. Dunque le nostre sensazioni non sono prodotte da cause interne, ma da una causa esterna, ossia sono vere sensazioni e non allucinazioni.
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John King Hartmann Lombroso
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