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      Ma dico di più, che non è un'allucinazione. Qual'è infatti il criterio della verità? la concordanza; perchè, come si suol dire, la verità è una, o, come diceva Diodoro Crono, la verità è sempre coerente. E qual'è il segno infallibile dell'errore? la contraddizione. Perciò una sensazione isolata, che non concorda col gruppo di sensazioni che abbiamo a un dato momento, potrà sempre essere un'allucinazione. Una notte, tormentato dall'insonnia, mi parve di sentire distintamente alla mia sinistra, un pò in alto, le parole Gesù, Giuseppe e Maria, che non avevano alcuna connessione con ciò che stavo pensando; non dubitai un istante che l'insonnia non mi avesse prodotto una di quelle allucinazioni ipnagogiche di cui s'accorse il Goethe, che tanti dopo lui hanno studiato, e che si presentano a tutti al momento in cui passano dalla veglia al sonno, sebbene pochissimi le osservino, appunto perché dopo si dorme; non dubitai cioè che fosse un'immagine acustica, che sembrava intensa come una sensazione, perché non contraddetta dalle vere sensazioni, (come le stelle si vedono quando non sono contraddette dal sole) e che perciò la proiettassi erroneamente fuori del centro acustico, anzi fuori di me. Così potranno essere allucinazioni certe voci inarticolate che ho udito nella seconda seduta coll'Eusapia.
      Potrà esser allucinazione anche una sensazione ripetuta, sebbene la ripetizione sia una specie di conferma. Così la voce del genio di Socrate o quella che incoraggiava Giovanna d'Arco. Così se durante un esperimento mi sento toccare da una mano fluidica una volta, due, tre, sarà allucinazione.


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Per lo Spiritismo
di Angelo Brofferio
Domenico Briola Editore
1893 pagine 316

   





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