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      E voi dovete sperimentare colle condizioni poste dalla natura del fatto, e non con quelle che volete voi. Per fare esperimenti di fotografia, dice benissimo il du Prel(30) (r) bisogna rassegnarsi all'oscurità. E così per molti esperimenti di elettricità. Le stelle non si possono vedere alla luce del sole. Del resto i compagni del Lombroso, acceso di sorpresa uno zolfanello, videro bene in aria il campanello che suonava, senza che alcuna mano lo agitasse; e alla luce subito ricadde(31).
      Ma allora da che deriva la grande incertezza dei fenomeni? perchè talvolta, anche con un medio forte, non si ottiene assolutamente nulla? Se fossero reali, si dovrebbe poterli riprodurre coll'esperimento, tutte le volte che si vuole, come si fa cogli altri fenomeni. Non si sottrarrebbero, come dice il Wundt, al principio di causalità.
      Rispondo che questi fenomeni, come gli altri, si ottengono quando ci sono tutte le condizioni necessarie. E, se non si ottengono quando si vogliono, egli è perché:
      1° Le condizioni non le conosciamo tutte; altrimenti non attribuiremmo questi fenomeni ad una causa occulta, e non ci sarebbe più bisogno di sperimentare per determinarne le condizioni, come non si sperimenta più per verificare se l'acqua è composta di ossigeno e d'idrogeno. E, non conoscendole tutte, può darsi che ne manchi qualcuna senza che sappiamo qual sia. Nulla di più naturale che l'incertezza di fenomeni i quali dipendono da condizioni fisiche e fisiologiche variabilissime, quali sono le condizioni atmosferiche e lo stato nervoso del medio.


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Per lo Spiritismo
di Angelo Brofferio
Domenico Briola Editore
1893 pagine 316

   





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