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      Il che, unito alla volgare incapacità di argomentare dal visibile all'invisibile, ci ha dato l'abitudine dell'incredulità assoluta verso tutti i fatti che possono sembrare segni dell'esistenza di un altro mondo; anzi ha prodotto l'abitudine di una credulità contraria, perchè la nostra gioventù studiosa crede di non poter essere scienziata e liberale senza essere materialista; e crede che Giordano Bruno fosse materialista. Ora la resistenza della maggioranza contro i fenomeni spiritici deriva da quest'abitudine; abitudine che è una forza conservatrice, e che corrisponde a quella che nel mondo inorganico si chiama forza d'inerzia. Ma l'abitudine, sia antica, sia recente, se è una forza, non è però una ragione. E deve cedere, almeno logicamente deve cedere, quando i fatti sono provati da testimonianze, e molte, e concordi, e autorevoli. Il numero deve cedere all'autorità.
      Si replicherà che le autorità contrarie sono più numerose che le favorevoli. Ma, domando scusa, autorità contrarie non ce ne sono. Anche questo è un errore che comprendo perchè lo commettevo anch'io. Anch'io dicevo nel mio Manuale di psicologia che, fino allora non avendo veduto cò miei occhi, dovevo rimettermi agli scienziati; ma che vedendo, contro Zöllner, Crookes, Cox e Wallace che dicevano di sì, Faraday, Carpenter, Huxley e Tyndall che dicevano di no, io non sapeva più cosa dire. Ora è vero che gli scienziati autorevoli che credono a questi fatti sono relativamente pochi, e quelli che non vi credono sono molti; ma nessuno scienziato è autorevole in tutto, bensì soltanto in quello che ha studiato bene.


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Per lo Spiritismo
di Angelo Brofferio
Domenico Briola Editore
1893 pagine 316

   





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