Una rassegna di quelli che, prima dell'Hartmann, hanno voluto spiegare i fenomeni medianici con una forza psichica occulta ed incosciente del medio, ci è fornita dall'Aksàkow, nelle prime pagine del suo Animismus und Spiritismus; ma per completarle colle spiegazioni analoghe degli autori antichi e degli autori tedeschi, il lettore può consultare il Kiesewetter (Die Theorie von der psychischen Kraft im Verlauf der Weltgeschichte, nei volumi XII, XIII, XIV dei Psychische Studien, e il nono capitolo della sua Geschichte des neueren Okkultismus).
4° Quest'ipotesi riuscendo insufficiente, perchè l'intelligenza occulta mostra di sapere delle cose che il medio non può sapere, la si allarga, e si ammette la collaborazione di quelli che sono presenti alle sedute; ossia si suppone quella che chiamano un'intelligenza collettiva. Non mi fermerò mai a discutere quest'intelligenza collettiva quale è stata concepita da taluno, cioè come un'atmosfera cogitatoria, un personaggio nuovo, aleggiante nell'aria, formato colle emanazioni dei fluidi nervosi degli astanti; un'intelligenza qualunque non è possibile senza unità di pensiero, senza facoltà di confronto e di sintesi; e perciò un'intelligenza collettiva è fisiologicamente incomprensibile senza un cervello che faccia da centro cerebrale ad altri cervelli, vibrando, per così dire, all'unisono. Ma si può supporre che negli esperimenti spiritici abbia luogo una suggestione involontaria ed anche incosciente degli astanti sul medio; l'unità sarebbe dunque stabilita dall'incosciente del medio, il quale fa da sensorium commune degli astanti: è un condensatore e riflettore.
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