Quale sia la forza che tiene uniti gli individui in uno Stato lo sappiamo: sono l'amor del prossimo, il sentimento del giusto, la paura del codice e le menzogne convenzionali. Un uomo poi è un polipaio di cellule, una colonia animale, tenuta insieme da una forza che i Pitagorici chiamavano armonia, che lo Spencer e il Ribot hanno creduto di scoprire dandole il nome nuovo di cœnœsthesis o di consensus; che noi sentiamo appunto espressa nella nostra coscienza dal desiderio di vivere, ma che non comprendiamo coll'intelletto; e non possiamo immaginarla che supponendo nelle nostre cellule una tendenza a mantenere la loro confederazione, analoga al desiderio che hanno gli Italiani di conservare l'unità d'Italia. Una pietra poi è tenuta insieme da una forza che chiamiamo forza di coesione, che è una vera forza occulta, essendo ignota ed ipotetica: ignota perchè non la comprendiamo, nè la sentiamo, ipotetica perchè l'argomentiamo soltanto dallo sforzo che dobbiamo fare per vincerla, spezzando la pietra. In una molecola gli atomi sono tenuti insieme da un'altra forza occulta che chiamiamo affinità chimica, e in un sistema planetario i corpi celesti son tenuti nelle loro orbite da una forza occulta chiamata gravitazione. Dunque è vero che noi comprendiamo solo le forze che conservano gli Stati, non quelle che producono l'unità nei composti organici e meno ancora quelle degli inorganici; e che per comprendere queste bisogna scendere coll'analogia fino a supporre una vita incipiente, un appetito incosciente, una tendenza a far parte di composti sempre più elevati, sia nelle cellule, o nei plastiduli, o negli atomi, come finiscono per fare Huxley e Häckel, come facevano Leibnitz e Glisson, e prima di loro Bruno e Campanel
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