Gli animali non sono che agglomerazioni di cellule, sviluppatesi per integrazione e differenzazione; o, per parlar più chiaro, per associazione dei lavoratori e divisione del lavoro. Le cellule stesse sono uscite dal protoplasma ricoprendosi di una membrana. Il protoplasma si è formato nell'acqua per una specie di cristallizzazione umida, quando le condizioni del globo permisero l'incontro degli elementi necessarj a questa speciale combinazione del carbonio. Sul globo stesso i monti, i mari e l'atmosfera si sono prodotti per lento effetto del suo raffreddamento. E i pianeti tutti sarebbero usciti, secondo l'ipotesi di Laplace, da una nebulosa primitiva in movimento rotatorio, nella quale tutte le sostanze erano allo stato gasoso. E gli atomi di tutti i gas erano forse (secondo un'ipotesi rinnovata del Mendeleyeff e da altri, ma vecchia come Democrito), derivanti da una sola specie di atomi, forse d'idrogeno. E gli atomi sono forse, giusta l'ipotesi del Thomson, vortici di etere. Sembra dunque che tutto questo mondo possa spiegarsi colla sola evoluzione della materia, senza ricorrere all'azione di spiriti, di esseri che ex hipotesi apparterrebbero ad un altro mondo. Si domanda a che punto dell'evoluzione gli spiriti avrebbero fatto la loro comparsa sulla terra.
Tutto questo lo so anch'io. So anch'io che, da tutto quello che voi sapete per ora sui corpi organici, dall'anatomia e dalla fisiologia comparata, siete condotti, pel principio di analogia, a tentar di spiegar l'uomo, come gli altri viventi, colle sole proprietà delle cellule di cui è composto il suo organismo; che non vedete alcuna ragione per concedere un'anima all'uomo più che per concederla ad una gregarina o ad una molecola d'acqua; che sembra che l'origine della vita si perda nelle proprietà della materia unica ed ignota di cui tutti i corpi sono composti e in cui tutti si decompongono, nell'apeiron di Anassimandro, e che una moltitudine infinità di spiriti individuali e duraturi non ci aiuterebbe a spiegare i fenomeni vitali.
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