S'intende bene che non hanno citato tutte le apparizioni, anche quelle che potevano essere puramente soggettive; altrimenti ne avrebbero citate delle migliaia: hanno citato soltanto le apparizioni che indicavano un fatto realmente accaduto al vivente, ed accaduto simultaneamente all'allucinazione o almeno prima che il fatto si potesse conoscere altrimenti, e che perciò dovevano esser prodotte da un'impressione esterna. Se (caso 341), il comandante Aylesbury, in pericolo di affogare, chiamava sua madre, e vedeva questa colle tre sorelle di lui, tutte sedute a lavorare, e se intanto la madre si sentiva chiamare da lui e mandava una delle figlie alla finestra a vedere se arrivasse, bisogna ammettere che tanto lui come la madre non hanno avuto una vera allucinazione, ma un'allucinazione vera (come il Taine definisce la sensazione stessa nel suo libro sull'Intelligenza); che se si può chiamarla, col Brierre de Boismont, allucinazione ragionevole, o, come la chiamano ora, allucinazione telepatica, si è solo perchè differisce dalle sensazioni ordinarie in quanto avviene a distanza maggiore dell'ordinaria; ma in realtà è una sensazione e non un'allucinazione. Ad ogni modo queste sensazioni a distanza o allucinazioni ragionevoli si cominciano ad ammettere da molti, e presto le ammetterranno tutti facilmente, perchè si spiegano fisicamente, come la suggestione mentale a distanza, coll'azione di un cervello su un altro, per mezzo di vibrazioni trasmesse dall'etere. La suggestione mentale da una parte e la lettura del pensiero dall'altra fanno comprendere, da una parte quella che chiamano Fernwirkung o far-working, e dall'altra quella che chiamano telepatia.
| |
Aylesbury Taine Intelligenza Brierre Boismont Fernwirkung
|