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      Ma bisogna concedere che se l'ipotesi dell'incosciente è meno diversa da ciò che già sappiamo della natura, non è però eguale a nulla di ciò che sappiamo; che, se non è maravigliosa, è però nuova e strana. Infatti:
      1° Quando il medio tiene un dialogo coll'intelligenza occulta che gli dirige la mano, le intelligenze sembrano due, almeno nel modo di manifestarsi; il medio ha la coscienza e l'intuizione delle domande, mentre le risposte gli sono date come se non fossero pensate da lui; e alle persone presenti il medio comunica i suoi pensieri parlando, mentre l'intelligenza occulta risponde per iscritto. Sono due intelligenze che comunicano fra loro con mezzi diversi, e che quindi sembrano anche pensare separatamente. Ora l'ipotesi che queste due intelligenze siano in realtà una sola, la quale si esprime diversamente secondo che i suoi pensieri sono dentro o fuori di ciò che i tedeschi chiamano, da Herbart in poi, la soglia della coscienza, che la parola venga dall'io cosciente e lo scritto da quello che il Myers chiama subliminal self, è un'ipotesi che non trova molte analogie nella natura. Cerchiamo infatti queste analogie:
      Che il medio non pensi ciò che scrive, si può spiegare dicendo che pensa senza saperlo; come il fegato può funzionare senza che ne abbiamo coscienza, così il cervello; la cerebrazione incosciente è ormai ammessa. Ma ciò non ispiega tutto; perchè qui c'è anche la mano del medio che si muove senza che egli lo voglia.
      Rispondono che, come ci sono dei pensieri incoscienti, ci sono anche dei moti involontarî. Ma i moti involontarî che conosciamo non bastano a spiegare la scrittura automatica.


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Per lo Spiritismo
di Angelo Brofferio
Domenico Briola Editore
1893 pagine 316

   





Herbart Myers