Perchè sì spesso il fremitoDella tua mano audace
Suole dal sonno togliereDi desïata pace
Gli spirti incorruttibiliDi quei che furo un dì?
Il terzo verso non mi piace(44), ma nei primi due c'è senso poetico e negli ultimi tre c'è almeno esperienza della tecnica del verso; del resto il Manzoni, sia detto con sua pace, ne ha fatti anche di peggio; e il medio e gli astanti, sebbene fossero persone colte, non erano certo capaci di tanto.
Ma tutte queste manifestazioni dell'intelligenza occulta, sebbene non siano da disprezzarsi, perchè dimostrano sempre più il dualismo psichico fra il medio e l'intelligenza occulta, non sono però da considerare come prove sufficienti che questa sia fuori del medio. Desiderii e passioni contrarie fra loro, opinioni contrarie fra loro, ci sono anche nella nostra coscienza. La riflessione (diànoia), dice Platone, è un dialogo con noi stessi. E l'esitazione e il dubbio gli danno ragione. Nel sogno questo dialogo con noi stessi ci sembra un dialogo con altri; e spesso ci pare impossibile che non capiscano le nostre ragioni e non comprendiamo le loro; eppure talvolta svegliandoci dobbiamo riconoscere che chi aveva ragione era il nostro avversario; dunque il nostro incosciente ragionava meglio di noi. Per qualche esempio simile si può vedere il Delboeuf (Le sommeil et les rêves, pagg, 24, 52). Ora supponete che questo incosciente, fugace come un sogno, diventi stabile (e, s'intende, che divenga forte a segno di scrivere colla mano di Delboeuf, anche quando Delboeuf è sveglio), e voi avete l'intelligenza occulta di un medio.
| |
Manzoni Platone Delboeuf Delboeuf Delboeuf
|