E simile si dica della superiorità di carattere e d'ingegno, delle risposte facete, delle considerazioni filosofiche o delle composizioni poetiche dell'intelligenza occulta. L'istinto, intelletto incosciente, è più profondo che la ragione. Le coeur, diceva Pascal, a ses raisons, que la raison ne connaît pas. Il genio artistico è pure incosciente; i capilavori dell'arte non sono frutti della riflessione; l'incosciente li prepara lentamente, ma li rivela d'un tratto alla coscienza; escono di getto (coulent de source, dicono i francesi), e l'artista medesimo non li conosce che quando son fatti, sebbene provi prima il tormento e l'inquietudine della gestazione e del parto. Perciò li attribuisce all'entusiasmo (ossessione divina), all'ispirazione di un nume.
Dunque sentimenti ed opinioni diverse, carattere ed ingegno di levatura diversa, non provano intelligenza sostanzialmente diversa, non provano due soggetti pensanti. Se l'intelligenza occulta vuol provare di non esser quella del medio, deve mostrare cognizioni che il medio non ha. Anzi, siccome si possono avere delle cognizioni latenti, delle cognizioni di cui non ci ricordiamo, sicchè ci pare talvolta che i personaggi dei nostri sogni ci informino su cose vere che noi non sapevamo (e per brevità rimando il lettore ai begli esempi del Maury nel suo libro Le sommeil et les rêves), così bisogna che l'intelligenza occulta dimostri delle cognizioni che il medio non può avere.
E di queste cognizioni l'intelligenza occulta ne dimostra talvolta.
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Pascal Maury
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