E in altri termini fa un'ipotesi consimile il Myers (Proceedings, VI, 337): «c'è un modo di spiegare quasi ogni comunicazione senza postulare la continuazione della vita personale dopo la morte del corpo, Si può concepire che la trasmissione del pensiero e la chiaroveggenza siano spinti e tirati fino ad una specie di onniscienza terrena; sicchè all'incosciente di un uomo sarebbe aperta una pittura fantastica di tutto ciò che gli uomini stanno facendo od hanno fatto, - le cose buone e le cattive restando in modo imperituro fotografate in qualche inesorabile impronta del passato. - In tal caso l'apparente personalità di un defunto potrebbe non esser che una specie di sintesi persistente delle impressioni psichiche lasciate dalla sua esistenza transitoria sulla somma delle cose».
E poi, senza essere fisici, si può leggere e capire l'Uranie di Flammarion. Se un uomo posto su una stella a mille anni di luce avesse un cannocchiale abbastanza buono per vedere in terra, vedrebbe ciò che succedeva sulla terra mille anni fa, perchè al suo cannocchiale giungerebbero oggi i raggi che da mille anni sono partiti. E i raggi sono vibrazioni dall'etere. Dunque tutta la storia del passato sta viaggiando nell'etere; e per vederla basta avere un cannocchiale adatto (come il cervello di un sonnambulo), e mettersi nella direzione giusta (come fa il sonnambulo, se ha un oggetto per orientarsi).
Tuttavia mi pare che queste spiegazioni dei fenomeni medianici comincino ad essere un pò tirate pei capelli, much-strained, far-fetched, überkünstlich.
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Myers Proceedings Uranie Flammarion
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