Comincio a capir qualche cosa, quando mi dicono che forza psichica è la forza del pensiero, che il pensiero può produrre movimento o trasformarsi in movimento. Ma non sono ancora obbligato a capir bene. Che il pensiero avesse una forza o fosse una forza, chi non lo sapeva? Il Fouillée non ha scritto un libro sulle Idee-forze? chi non sa che fu il pensiero ad innalzare il Duomo di Milano, a scavar la Galleria del Gottardo e tagliar l'istmo di Suez? chi non sa che il pensiero di un marinaio può diriger le membra di quel marinaio, e quindi le membra del Duilio? A questa definizione manca qualche cosa.
Si tratta di una forza speciale. Il fatto è che una volontà, della quale l'Eusapia non ha coscienza, fa, ad alcuni metri di distanza dall'Eusapia, ciò che un vivente potrebbe fare colle sue mani. Ma, poichè spiriti non ce ne sono, deve ad ogni modo esser l'Eusapia che fa tutto. Per fortuna l'incosciente c'è, l'étere c'è; la volontà si mette nell'incosciente dell'Eusapia; e invece delle sue mani si adopera l'étere. Mi par dunque di capire che per forza psichica intendano la forza che avrebbe il pensiero incosciente (di certi cervelli eccezionali) di fare a distanza per mezzo dell'étere ciò che solitamente si fa con coscienza e colle mani.
Perchè poi il pensiero (che è movimento molecolare del cervello), invece di trasformarsi, per la via dei nervi, in movimento muscolare, si trasformi in vibrazioni eteree, si deve cercare, secondo Hartmann, Wittig, Jankowski, Lombroso, nelle condizioni patologiche del medio, che è nevropatico, in accesso epilettico, o per lo meno in istato di sonnambulismo.
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