Non udendo risposta, entrò nella cabina del capitano; invece di questo c'era un'altra persona che stava scrivendo; persona che il Bruce non aveva mai veduto, sebbene fossero in mare da sei mesi. Il Bruce corse sul ponte a dirlo al capitano. Ambedue discesero; non c'era più nessuno, ma sulla lavagna del capitano stava scritto: Volgete a nord-ovest. Si confrontarono le scritture di tutti quelli che erano sul bastimento; nessuna rassomigliava. Si perquisì tutto il bastimento; nessuno era nascosto. Il capitano volse a nord-ovest. Dopo alcune ore trovarono un bastimento naufragato, cogli alberi spezzati, l'equipaggio sfinito. Quando questo fu portato a bordo del bastimento di Bruce, questi riconobbe tra gli altri, al volto ed alle spalle colui che avea veduto nella cabina del capitano.
Il capitano gli fece scrivere dall'altra parte della lavagna: Volgete a nord-ovest. Era la stessa scrittura. Il capitano del bastimento naufragato narrò che verso mezzodì quell'uomo era caduto in sonno profondo, e si era svegliato mezz'ora dopo, col presentimento che una nave sarebbe venuta in loro soccorso. E quell'uomo diceva: «È strano, ma tutto ciò che vedo su questo bastimento, non mi riesce nuovo».
Io non dico che il lettore deve credere a queste cose; ciò non importa al mio proposito; dico che deve crederci se non vuol attribuire la scrittura diretta degli esperimenti medianici ad uno spirito dell'altro mondo, ma all'incosciente del medio. So anch'io che un uomo senza preparazione scientifica, e fornito solo di senso comune, non ammetterebbe neppure l'esistenza della forza psichica, e direbbe a Lombroso: Prenda pure un esercito, sia di robusti granatieri, sia di donne soggette al grande isterismo, a sua scelta (purchè fra loro non ci sia un medio che invochi uno spirito); e se, concentrando la loro volontà per un giorno, riusciranno ad arrestare per un minuto la sabbia della clessidra come pretendeva di aver fatto lo Zeidler, o a far deviare di un grado l'ago magnetico, o a trasportare un filibus, a muovere un bruscolo, io crederò che la volontà incosciente di alcuni centri cerebrali dell'Eusapia possa far camminare alla luce un mobile che, Ella dice, «pareva un grosso pachiderma». Io non voglio far causa comune col senso comune, che per natura è sempre soggetto alla neofobia, così bene stigmatizzata dallo stesso Lombroso; io ammetto che, sebbene non si possa dimostrare sperimentalmente, esiste una forza psichica, cioè un'energia fisica a distanza del pensiero, la quale può servire a spiegare una parte dei fenomeni fisici della medianità; ammetto che in certi casi, rari fin che si vuole, il pensiero di un innamorato o di un morente può suonar un campanello, aprir una porta, ed anche scriver una lettera: e che quindi, come si è cercato di spiegare le prove intellettuali dello spiritismo attribuendo all'incosciente del medio quella che chiamano chiaroveggenza, e che io chiamerei telescopia, dei sonnambuli e dei morenti, così attribuendogli anche la telenergia dei morenti e dei sonnambuli, si può tentar di spiegare le prove fisiche, per evitar l'ipotesi poco naturale della comunicazione coi defunti.
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