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      Ma, concesso questo, faccio osservare quanto segue:
      Come i moti involontari non ispiegano che il fenomeno fisico della scrittura automatica, come i moti incoscienti non ispiegherebbero che le comunicazioni tiptologiche, cioè i picchj del tavolino ottenuti apparentemente col solo contatto, così la forza psichica non potrebbe spiegare che i fenomeni fisici della terza classe, per esempio la scrittura diretta. Ma i fenomeni della quarta classe non suppongono soltanto la possibilità di fare a distanza tutto ciò che si può fare da vicino colle mani e coi piedi; suppongono un'intelligenza che possa fare ciò che il medio e tutti gli uomini insieme non possono fare nè colle mani, na coi piedi, nè con alcuna macchina od istromento, e nemmeno capire come si possano fare. L'apporto di un fiore in una camera chiusa è un fenomeno che non può succedere, se non supponendo che il fiore passi attraverso i vetri senza perdere la sua coesione; o che sia decomposto prima in materia invisibile e ricomposto dopo; o che i fiori e i vetri non siano che allucinazioni fabbricate dai giardinieri e dai vetrai; o che la stanza non sia chiusa che pel nostro intelletto limitato, e che il fiore passi in una quarta dimensione dello spazio. Ora fenomeni simili noi non possiamo, nonchè produrli a volontà, nemmeno comprenderli. Quindi, per non attribuirli ad intelligenze fuori di noi, bisogna attribuirli ad una volontà umana, non solo ignorante, ma incosciente. Ma per aver ragione di farlo bisognerebbe provare che la volontà, anche ignorante ed incosciente, può far di queste cose, che una volontà illuminata dalla scienza non può nemmeno comprendere.


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Per lo Spiritismo
di Angelo Brofferio
Domenico Briola Editore
1893 pagine 316