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      Nè fantocci dell'Holden, nè compari dell'Hermann possono imitare esseri che sono vivi come noi, ma non fatti come noi, di una sostanza che può aver la robustezza della nostra mano, eppure evanescente, sino a non produrre che una sensazione cutanea come quella d'una tela di ragno o di una densa nebbia; sensazione però che vi fa dir subito: «qui c'è qualcuno!» che vi fa capire cosa sia la sensazione di una presenza, cui si accenna spesso nei Phantasms of the Living. È sostanza che il medio non può plasmare certamente; e certamente non poteva trarne defunti che io dovevo conoscere, poichè li avevo abbracciati tante volte; e di cui uno solo era stato veduto, più di venti anni sono, da uno degli astanti. Non entro in particolari, perchè non mi piace parlare al pubblico dei miei defunti; e perchè le sensazioni sono troppo difficili a descrivere; e perchè una descrizione di più non aggiungerebbe nulla alle tante che ci sono; e, per citar l'ultima, a ciò che narra il Lombroso, che il banchiere Hirsch «domandò di parlare con una persona cara, ne vide l'immagine e ne sentì la parola francese, sebbene fosse morta venti anni prima; altrettanto capitò al Barth, che vide il padre morto e ne ebbe due baci». Io sono convinto che quelli che mi hanno abbracciato a Napoli erano i miei defunti; alla peggio ammetterò che fui burlato dal diavolo (e da un diavolo, grande artista), o che mi sono burlato io con un'allucinazione (come quella cui sono soggetto in questo momento, che mi sembra di star scrivendo); ma non mi ha burlato il medio certamente.


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Per lo Spiritismo
di Angelo Brofferio
Domenico Briola Editore
1893 pagine 316

   





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