Non col produrre un'allucinazione telepatica, apparendo colla sua forma astrale, col suo corpo fluidico, o comunque si voglia chiamare il suo duplicato, perchè il fantasma e la sua fotografia non gli rassomigliano.
E quando gli si toglie l’uso delle mani e dei piedi, degli strumenti e dei compari, non può agire coll'impostura. La quale del resto è esclusa anche dalla fotografia dei fantasmi di defunti che non hanno lasciato alcun ritratto; il giudice Edmunds ne conosceva già cinque esempi.
Del resto non potrebbe produrre un fantasma vivente, ma d'una sostanza diversa dalla nostra, nemmeno se gli lasciassimo libera la scelta e l’uso dei mezzi; perchè questi mezzi li ha, ma non li conosce. Certamente il medio ha l'energia fisica sufficiente a produrre le apparizioni, poichè gli spiriti stessi dicono di non poter apparire senza medio; ma non basta che abbia l'energia fisica; bisogna che sappia adoperarla. Per esercitar un'arte, ci vuole una scienza; ma la scienza magica è occulta anche al medio. La magia non insegna altro mezzo per produrre i fantasmi dei morti, che di evocarli per mezzo di una strega; bisogna ricorrere ad un medio, venire in psychomantium, come consiglia Cicerone (Tusc. I, 48). Dunque, escludendo lo spiritismo, si esclude anche la magia.
Ma, si dirà, se non c'è la magia, c'è la forza psichica, ossia l'azione diretta della volontà, l’azione a distanza del pensiero accompagnato da immagine, credenza ed emozione; il medio qui agisce fisicamente a distanza con un desiderio incosciente, senza sapere come fa, senza neppure sentire che è lui che fa.
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Edmunds Cicerone Tusc
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