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      Ma non credo nemmeno che franchi la spesa di spendervi intorno molte parole; e ciò per due ragioni:
      In primo luogo perchè sulla questione speciale delle comunicazioni coi defunti, lo spiritismo non dissente così profondamente dalla Chiesa e dalla Teosofia come dall'Università. Infatti da una parte la Chiesa e la Teosofia non negano che vi possano essere anche apparizioni di morti; e d'altra parte gli spiritisti illuminati sanno bene che non devono negare a priori che esistano altri spiriti oltre gli umani, altrimenti farebbero come gli scienziati e il volgo che negano a priori anche quelli degli uomini. Anzi devono ammettere che, se l’uomo ha uno spirito, tutti i viventi inferiori a lui possono aver qualche cosa di analogo; e se l’uomo non è l'animale più perfetto di tutto il mondo (cosa che non si può sostenere dacchè si è smesso di credere che la terra sia il centro del mondo), vi possono essere spiriti di animali molto più intelligenti di noi.
      In secondo luogo credo che il discutere coi teosofi sia superfluo, e coi preti sia inutile. I teosofi, non se ne abbiano a male, sono troppo pochi per farci paura. La nostra paura non è che ci tolgano dei proseliti, ma che allontanino quelli che verrebbero a noi, compromettendoci colla loro amicizia, come gli anarchici compromettono i socialisti.
      Ben altro nemico è la Chiesa; ma coi credenti per fede è inutile discutere colla ragione. Della discussione tra la ragione e la fede si può dire quello che diceva Bismarck della guerra fra l’Inghilterra e la Russia: che è come la guerra tra l'elefante e la balena.


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Per lo Spiritismo
di Angelo Brofferio
Domenico Briola Editore
1893 pagine 316

   





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