Si capisce che quando uno li interroga per trovar un tesoro nascosto, gli facciano una burla. Possono esser tutte scuse inventate dalle intelligenze occulte per farci credere che sono i defunti, mentre sono cervelletti che funzionano indipendentemente dai cervelli dei loro proprietarj, ma può esserci del vero. Quando parlano dell'altro mondo, noi non abbiamo il dovere di credere, ma nemmeno il diritto di negare.
III. Ma credo che la rarità e la povertà delle buone prove sia da attribuirsi sopratutto a nostra colpa. Se i morti si fanno vedere, si crede ad un'allucinazione e si chiama il medico; se picchiano nelle pareti e suonano i campanelli, si crede a una burla, e si avverte la polizia; se ci par che sia vero, ci spaventiamo. Socrate e gli altri che hanno avuto un genio famigliare si dicono matti. Le streghe si bruciavano. I medj si perseguitano. Negli Annales des sciences psychiques dello scorso anno c'è la storia di un pastore protestante il quale era riuscito a capire che i colpi nella parete vicina al suo letto erano prodotti da una causa intelligente; ebbe il buon senso di non aver paura; ma cosa fece? lasciò picchiare fin che furono stufi. Ci voleva il buon senso della madre Fox in America, che fu la prima a interrogare, e domandare che si rispondesse sì o no con un certo numero di picchj; e poi d'un altro americano, il quale domandò che i picchi indicassero le lettere dell'alfabeto. Prima cura degli spiriti quando si trovò questo modo di comunicare, fu di dire: voi dovete annunciare al mondo questa verità. Ma l’annuncio non fu bene accolto; la famiglia Fox corse gravi pericoli.
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