E vediamo di andar con giudizio, perchè nessun problema al mondo è più importante di questo.
Io credo di obbedire alla logica più rigorosa, dicendo che il nostro problema dà luogo a quattro questioni, e quindi a quattro sole obbiezioni possibili contro la verità dello spiritismo:
1° Si può dubitare a priori se l'immortalità dell'anima sia possibile, e quindi se sia possibile il comunicare coi defunti.
2° Dato pure che l'anima sia immortale, o almeno possa esserlo, o almeno che non si possa dire a priori che è impossibile, - resta a vedere se i fatti, dai quali si vuole argomentare che i morti comunicano con noi, sono veri, ossia se sono fatti, e non imposture o allucinazioni.
3° Dato pure che i fenomeni medianici sieno reali, - prima di indurne che i morti comunicano con noi, bisogna vedere almeno se con quest'ipotesi si possono spiegare questi fatti.
4° Dato pure che coll'ipotesi di una comunicazione coi defunti si possano spiegare abbastanza bene i fatti medianici, - resta a vedere ancora se non ci sia un'altra ipotesi che li possa spiegare egualmente bene (nel qual caso la spiritica, non sarebbe che probabile), - o che li spieghi anche meglio, cioè che sia: 1° più soddisfacente, spiegandone un maggior numero; 2º più semplice, supponendo un minor numero di condizioni; 3° più naturale, supponendo condizioni più conformi a ciò che già sappiamo della natura, - (nel qual caso la spiritica diventerebbe sommamente improbabile).
Ora, quanto alla prima questione, credo che, interrogati sull'immortalità dell'anima, gli uomini incolti voterebbero in maggioranza per il sì; gli uomini colti si dividerebbero fra il sì ed il no; quanto ai filosofi ed agli scienziati, fra gli estremi di Ausonio Franchi, il quale assicura di si, e del Sergi che è certissimo del no, voterebbero a maggioranza, coi positivisti, che non si può saperne niente, perchè è un problema metafisico.
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Ausonio Franchi Sergi
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