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      delta) Finalmente bisogna considerare che l'intelligenza occulta, la quale può sapere chi è, molto meglio che non possiamo saperlo noi, dice d'essere un defunto; e dice di esser lei a far queste cose, che vi sfida a fare, per provarvi che è uno spirito. Ora il sostenere contro di lei: 1° che essa è ignorante, e fa queste cose senza saper lei come si possano fare; 2° che anzi è incosciente, e le fa senza saper nemmeno che è lei che le fa; 3° che anzi è vittima di un errore incosciente, credendo d'esser morta mentre è viva, - mi pare che sia attribuire un effetto ad una causa che non solo è insufficiente, ma è in contraddizione flagrante coll'effetto stesso: attribuire il genio alla follia.
      Dunque, concludendo, l'ipotesi spiritica è semplice, e spiega bene quasi tutti i fatti; ma è poco naturale; perchè non ha analogia con altri fatti naturali, che le apparizioni spontanee dei morti, le quali non sono ammesse dalla scienza; ed ha invece contro di sè l'opinione generale che il nostro spirito non possa sussistere senza un organismo come il nostro. Ma quelli che per evitarla ricorrono all'ipotesi di un'intelligenza incosciente del medio, fanno un'ipotesi che, sebbene semplice quanto la spiritica, e più naturale della spiritica, (perché i fenomeni psichici incoscienti sono ammessi dalla scienza), non serve poi a spiegar nulla, fuorchè questo: come l'intelligenza occulta indovini i pensieri del medio. Egli è vero che si può modificarla in modo da spiegar i fatti; ma allora: 1° Bisogna ammettere uno sdoppiamento psichico e cerebrale del medio; e questo individuo cerebrale, che pensa separatamente dal resto del cervello, è tanto ipotetico quanto lo spirito; infatti, sia l'uno che l'altro non li conosciamo che da ciò che dicono e fanno; l'incosciente non è più visibile dello spirito; 2° Bisogna concedere che questo individuo ci vede senza occhi, allo scuro, a distanza, a traverso alla materia, nel pensiero degli altri; e che il suo pensiero può agire fisicamente a distanza, e momentaneamente organizzar la materia a distanza; tutti fatti che tolgono ogni ragione d'essere al materialismo, e quindi ogni motivo di ripugnanza alla teoria spiritica; 3º Bisogna ad ogni modo ammettere la scrittura diretta, gli apporti, e i fantasmi, ossia tutto ciò che la gente chiama sopranaturale; quindi non c'è più ragione di evitar lo spiritismo per evitar il soprannaturale; e infatti il Crookes, il Cox, ora il Lombroso, e gli altri, che hanno ammesso la forza psichica del medio, sono passati o passano per tanto matti quanto gli spiritisti; 4º Questi effetti sopranaturali bisogna attribuirli ad un essere che agirebbe non solo senza scienza nè coscienza, ma anche senza l'immagine degli effetti da produrre; ossia ad una intelligenza troppo inferiore alla nostra per produrre effetti così superiori alla nostra; 5° Bisogna sostenere che noi conosciamo queste intelligenze occulte meglio di quello che si conoscano loro; che esse sono anzi in un errore continuo e universale; e che sono tratte in errore dalle storielle antiche e odierne di apparizioni di defunti, le quali sono tutte bugie od allucinazioni; ossia mettersi in contraddizione colla causa stessa dei fatti, non che colla tradizione più antica e colle osservazioni contemporanee più autentiche.


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Per lo Spiritismo
di Angelo Brofferio
Domenico Briola Editore
1893 pagine 316

   





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