Prima è prudente che io conceda il concedibile. Perciò, mentre il signor Torelli garantisce l'assoluta falsità di tutti i miracoli dell'Eusapia, io confesso che non oso garantire l'assoluta sincerità di tutti i fenomeni che essa produce, e specialmente devo confessare che qualche indizio mi ha fatto sospettare qualche volta di inganno, sebbene io non possa attribuirlo alla sua volontà cosciente. Ma il supporre che essa faccia tutto ciò che fa, con una mano abilmente sottratta alla nostra vigilanza, non è dire soltanto che essa è abile e che noi abbiamo osservato male, ma che essa è propriamente il diavolo dell'impostura e che noi siamo tutti completamente imbecilli. Infatti:
1º Una mano dell'Eusapia io l'ho tenuta per sei sere dal principio alla fine della seduta. Che le mani si possano sostituire, lo sapevo anch'io, come tutti gli spiritisti lo sanno da un pezzo. E per tre sere ho tenuto la mano, non nel modo che dice il signor Torelli, ma come mi ha insegnato l'amico Ciolfi, cioè lasciando libere le punta delle dita (cosa che anche una macchina può esigere), e accompagnando la mano nei suoi movimenti convulsi, (che spesso seguono la direzione in cui deve compiersi il fenomeno), ma tenendo il pollice di quella mano fra l'indice e il medio della mia, in modo da sapere che mano tenessi. E spesso le ho tenute ambe le mani. E la sostituzione delle mani non l’ho mai constatata. - Ma può darsi benissimo ch'io sia un cattivo osservatore, e quindi che questa ragione valga poco.
2° L'Eusapia l'abbiamo legata una sera del giugno 1891 in casa del dottor Barbieri, e una delle sere scorse in casa Finzi; e le sedie venivano sul tavolo egualmente.
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