Qualcuno ha detto che soffiar su un'idea vera è come soffiare sul fuoco; si accende sempre più; il signor Negri, soffiando sullo spiritismo, ha commesso un'imprudenza. Aggiungi che, combattendo lo spiritismo, egli ha, per cavalleria, commesso anche l’imprudenza di lodar troppo me ed il mio libro; e così ci ha raccomandati al lettore. Aggiungi poi che le ragioni del signor Negri non sono punto buone. Egli si crede razionalista e positivista e non fa che surrogare un dogmatismo negativo al positivo. Egli vuol difendere dallo spiritismo la scienza moderna, e non ricorda che il medodo della scienza moderna è quello di prendere per base l'esperienza, ossia il complesso dei fatti osservati; che questa esperienza non sarà finita che alla fine del mondo; che quindi nella scienza non vi sono principj assoluti, immutabili, dogmi, che abbiano diritto di chiuder la porta a nuovi fatti, nè spiritici nè altri, purchè siano fatti. Egli dice che per esser fatti devono rispondere alla razionalità delle leggi di natura; e noi ammettiamo che la natura è ragionevole e non si contraddice, e che, più si studia, più si vede che ogni fatto ha la sua ragione; più studiamo quel che Galileo chiama il libro della natura, più vediamo che dev'esser un trattato more geometrico demonstratus; ma la ragione della natura è più vasta che quella del signor Negri, e quindi può capire delle cose che a lui sembrano contraddizioni. Non aggiungo altro, e rimando il lettore all'eloquente risposta che il dott. Giorgio Finzi ha già fatto al signor Negri nella Vita Moderna (4 Settembre 1892); risposta che gli scienziati hanno veramente gustato.
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