Uno di questi rispose: Se mi aveste interrogato senza ch'io avessi saputo che ha indosso la giacchetta, avrei certamente risposto di si. L'altro rispose: Siccome si sono succedute molte cose, che attiravano la nostra attenzione, così io non vorrei giurare di non essermi lasciato sfuggire la mano del medio per un momento; devo considerare questa cosa come possibile, sebbene non come probabile.
(53)Me lo scrisse Vincenzo Cavalli, testimonio prudente ed esperto di questi fatti. Vedi i dettagli nel Vessillo spiritico del Settembre 1892, P. 3.
(54) Nota alla 2ª ed. - La sera del 28 Settembre scorso, a Milano, in casa Finzi, John portò al prof. Richet due rose; ma questo non era come il mettere il medio sul tavolo colla sua sedia; era un atto che, specialmente allo scuro, rassomigliava troppo a un giuoco di prestigio; e il Richet non era uomo da ingannar facilmente; ed era informato che nel Corriere della Sera, un uomo, che non passa per leggiero, aveva denunciato l'Eusapia come una ciurmatrice. Quindi John prese, per allontanare ogni sospetto, parecchie precauzioni, delle quali non comprendemmo lo scopo che alla fine: 1º parlando per mezzo del medio in trance, domandò al Richet che facesse un esame rigoroso del medio; e il Richet, che era medico, fece al medio, come poi raccontò anche il giornale il Secolo, una perquisizione completa e minuziosa (dunque l’Eusapia non aveva rose indosso); 2° quando fummo in catena allo scuro, il medio fece tenere dal Richet, ambe le mani (dunque il Richet non poteva sospettare che l'Eusapia gli desse delle rose colla mano che egli non teneva); 3.° siccome gli avversarj dell'Eusapia, sospettano di complicità il cav.
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