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      E per questa cagione andando dietro ognuno alla sua quiete o avendo riguardo alla opinione delle genti, accade che la comune utilità, e la memoria de' singolarissimi uomini e delle degnissime cose, è lasciata indietro.
     
      Io adunque sono disposto di scrivere la istoria di questa città, facendo menzione non solamente delle cose de' tempi miei, ma ancora di quelle che sono accadute sopra alla mia età, per quanto se ne può avere notizie. E in questa narrazione si converrà ancora dar lume delle cose d'Italia: perocchè gran tempo è, che di qua dall'Alpi non si è fatta cosa alcuna degna di memoria, che non vi sia intervenuto in qualche parte il popolo fiorentino. Verrassi ancora per molte ambasciate mandate o ricevute a dare notizia di varie generazioni di genti. Ma innanzi che io venga a quelli tempi che sono proprj della nostra narrazione, ci è paruto, secondo lo esempio di alcuni scrittori, trattare della origine della città; e lasciato indietro le volgari e favolose opinioni, darne, per quanto si può, vera notizia, acciocchè le cose che nel progresso nostro seguiteranno, vengano a essere per quella cognizione più evidenti e manifeste.
     
      LIBRO PRIMO
     
     
      La città di Firenze edificarono i Romani condotti a Fiesole da Lucio Silla. Questi tali furono delle parti sillane, e a suo soldo nelle guerre esterne e nelle civili contese operarono in modo, che in premio della loro fatica fu loro attribuito una parte del contado di Fiesole, e conceduto ad abitare la città insieme con gli antichi abitatori.


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Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





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