E prima fece pensiero di occupare la città di Prenestine, e quivi fare il ricetto della guerra: di poi essendo avvisato che la terra si teneva con buona guardia, mutò consiglio, e in luogo di Prenestine elesse di andare a Fiesole. Partendosi adunque da Roma e venendo inverso questi luoghi di Fiesole, turbò tutto il paese con eserciti ed arme. Questo primo e quasi subitaneo pericolo venne sopra della nuova e tenera città di Firenze: il quale ardirò di dire che di poi fosse cagione di utilità agli abitanti. Perocchè Lentulo, Cetego e altri cittadini romani capi della congiura, i quali Catilina aveva lasciati a Roma, essendo scoperti e pubblicati dagli ambasciadori degli Allobrogi, che sono popoli oltramontani, e nel senato convinti, ultimamente per pubblico decreto furono morti. E Catilina, vedendo tutti i suoi pensieri essere stati scoperti a Roma e postovi rimedio, deliberò con celerità passare in Lombardia. Ma circondato e stretto dagli eserciti romani, prese la battaglia in quello di Pistoja: dove, facendosi la zuffa grande, con dignità del popolo romano fu vinto e morto. Queste cose benchè sieno note e divulgate per la memoria delle antiche istorie, nientedimeno ci è accaduto farne menzione, per dare più chiara notizia de' principj della città di Firenze: alla quale, essendo ancora tenera e nuova, benchè questi movimenti della guerra recassero alcuni danni, nientedimeno il fine di tale novità fu loro esempio ed ammaestramento: per lo quale questi abitatori impararono a stare contenti alle cose loro proprie e non cercare nuovi dittatori e nuove guerre, per acquistare premj della novità secondo la loro consuetudine.
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