Pagina (85/852)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Di questi Fidenati i più vicini erano i Vejenti: i quali avendo sentito la perdita e la calamità de' loro propinqui, e dubitando che i Romani per questa vittoria non pigliassero animo a passare più innanzi, ragunarono la loro gioventù, e con armata mano corsero in quel di Roma: e Romolo dall'altra parte uscì fuori con le legioni romane. E in questa maniera fu il principio della guerra fra' Romani e Toscani: la quale, dopo alcune prede e correrie, terminò per allora presto: e seguìnne una triegua, di comune consenso delle parti, di anni cento.
     
      Ma accadde, che tutte le guerre che seguirono poi fra loro, nacquero da questi principj: perchè o la triegua si diceva essere finita, o a quella dalle parti essere contraffatto. Trovasi che, vivente Romolo e poi Numa Pompilio, fu conservata questa triegua intera senza alcuna innovazione. Al tempo di Tullo Ostilio, terzo re de' Romani, fu suscitata nuova guerra per la ribellione de' Fidenati: i quali i Vejenti loro vicini presero ajutare contro a' Romani, e collegaronsi con Mezio Suffezio dittatore degli Albani. Questo Mezio dopo la zuffa de' tre Orazj romani, vedendo che il principato era venuto a Roma e la città d'Alba a suo tempo sottomessa, n'aveva in sè medesimo tanto sdegno, che segretamente s'era convenuto co' Toscani di volgere tutte le sue genti in sulla battaglia contro a' Romani, e a Tullo Ostilio aveva dimostrato di venire in suo ajuto: ma fu uomo tanto doppio e di vile animo, che nè agli amici nè a' nimici osservò cosa che promettesse.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Istoria fiorentina
di Leonardo Bruni
Le Monnier Firenze
1861 pagine 852

   





Fidenati Vejenti Romani Roma Romolo Romani Toscani Romolo Numa Pompilio Tullo Ostilio Romani Fidenati Vejenti Romani Mezio Suffezio Albani Mezio Orazj Roma Alba Toscani Romani Tullo Ostilio