Amalasunta figliuola di Teodorico, la quale insieme con Atalarico suo figliuolo era succeduta nel regno, come di sopra facemmo menzione, dopo la morte d'Atalarico elesse in compagnia del regno Teodaso suo consobrino. Questo tale, poco grato del beneficio ricevuto, non molto di poi, per regnare solo, fece morire la reina nell'isola del lago di Bolsena, dove era la stanza e il tesoro regale. Questa cosa fu tanto grave e molesta a' Goti, che poco mancò che non fecero una grandissima sedizione. Ma pubblicandosi lo sdegno loro e la crudelità di Teodaso, subitamente Giustiniano imperadore (parendogli che fosse venuta una grande occasione di liberare Italia da' Goti), mandò Belisario con l'armata e con l'esercito in queste parti. Il quale posto in terra, innanzi a ogni altra cosa andò a campo a Napoli, la quale città partigianamente seguitava l'amicizia de' Goti: e quella espugnata e vinta, fece grande uccisione de' Napoletani e de' Goti che nel principio dell'assedio v'erano rifuggiti.
In questo mezzo tempo le genti ragunate da Teodaso e mandate contro a Belisario essendo condotte in Campagna, per lo sdegno conceputo della morte della reina, contro del re fecero sedizione, e crearono nuovo re chiamato Vitige, uomo di suprema nobilità e di stirpe regale. Questo nuovo re chiamato in questo modo dall'esercito, subitamente, per levarsi dinnanzi ogni ostacolo, si tornò in Toscana e in Romagna con tutte le genti, e ebbe maniera di fare morire Teodaso: e di poi ridotto a Ravenna, tolse per donna una figliuola d'Amaltea e nipote di Teodorico, ed elessela in compagnia del regno.
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