In questo mezzo tempo Belisario, rifidandosi nelle discordie de' Goti, condusse l'esercito presso a Roma; e di consentimento del popolo romano, fu ricevuto nella città. Seguì di poi la guerra molto grande e molto varia, perocchè Vitige, avendo composte le cose sue e ragunato grandissimo esercito, assediò Belisario in Roma, e strinse tanto il popolo romano, che con grandissima fatica si difese la città. Ma la costanza di Belisario e la sua singolare virtù vinse tutte le difficoltà della guerra: e ultimamente, accresciuto l'esercito, uscì di Roma contro a' Goti, e passando in Toscana e in Romagna, con una suprema vittoria abbattè Vitige; e a Ravenna, preso lui e la sua donna, montò in acqua, e con grande onore e fama se ne tornò a Costantinopoli.
Pareva in tutto liberata Italia: e senza dubbio ella era rimasta libera dalle mani de' Goti, se Belisario avesse messo alquanto più tempo in stabilire la vittoria. Ma lui con quella grandezza d'animo ch'egli aveva vinto i nimici, sprezzando quel resto de' Goti che erano in Italia, dette loro cagione di rifarsi dopo la sua partita. Perocchè essendo seminati per Italia, come intesero Belisario essere tornato a Costantinopoli, presero animo, e massimamente quelli che si trovavano di là dal Po ed erano stati più lontani dalla guerra. Ragunati adunque e conspirati insieme, crearono un re chiamato Ildebaldo; di poi un altro che si chiamava Elarico: e morti questi tali fra due anni per la sedizione de' loro medesimi, fu creato re Totila. Il quale raccolto un grande esercito, si volse contro a quelle terre di Toscana che per la vittoria di Belisario s'erano ribellate da' Goti: e molte ne arse; e molte ne disfece insino a' fondamenti; e finalmente, essendo feroce di natura e fatto potente, tutta Italia, che poco innanzi era stata liberata da Belisario, con maggior servitù che prima la sottomise: e infra le altre cose dopo una lunga ossidione prese la città di Roma, e misela in preda e in rapina: e disfatto una parte delle mura, tanto in ogni luogo desolò, che sono alcuni autori che dicono, che ella stette di dì quaranta vuota in tutto di abitatori.
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