Ma non molto tempo di poi Manfredi venuto in discordia col papa, e manifestamente pigliando l'arme, cominciò a fare grande apparato di gente appresso alla terra di Luceria; e dall'altra parte le genti della chiesa si mettevano in ordine: ed essendo le cose disposte a manifesta guerra, accadde che papa Innocenzo si morì a Napoli. La morte del quale reputando Manfredi in suo beneficio, e che questa gli avesse a dare una grande occasione di fare conquisto, cominciò a estendere le sue forze per il reame di Napoli in tal maniera, che papa Alessandro, nuovamente creato sommo pontefice e successore d'Innocenzo, abbandonò le cose del regno e con tutta la corte se ne venne alla città d'Anania; e subitamente con le genti della chiesa mandò contro a Manfredi uno legato, cioè il cardinale Ottaviano degli Ubaldini: il quale benchè avesse una fiorita gente, nientedimeno fu tanto inferiore in quella guerra, che molti ebbero opinione, che per la parzialità della casa non avesse dato favore a Manfredi. Sotto il governo di questo legato, o per amore, o per forza in qualunque modo fosse, certamente Manfredi si fece nel reame sì potente, che in suo nome proprio cominciò a regnare. La prosperità adunque di Manfredi e la declinazione del pontefice romano essendo divulgata per la Toscana, mosse i Pisani, Sanesi e altri popoli della parte sua a fare grande dimostrazione di festa e di letizia, e appresso fece loro crescere gli animi a nuove imprese.
E pertanto nel principio del seguente anno i Pisani, sprezzata la lega co' Fiorentini e co' loro confederati poco innanzi fatta, mandarono il campo contro a' Lucchesi, e intorno al fiume del Serchio ogni cosa depredarono, e ancora ad alcune castella dettero la battaglia.
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