E per questa cagione, mandato le genti per terra che per la via dell'Alpi passassero in Lombardia, egli con trenta galee partito da Marsiglia, passò per molte insidie de' nimici, che con grande armata avevano preso questi mari di sotto; e finalmente si condusse a Ostia a salvamento. Fu ricevuto con grande onore dal popolo romano; e quivi si fermò ad aspettare le sue genti, le quali aveva mandate per terra.
Queste cose avendo da principio sentito gli usciti di Firenze, presero grande speranza di ritornare nella città: e a questo proposito, deliberando usare ogni loro diligenza, mandarono imbasciadori a papa Clemente, offerendo l'opera loro contro a Manfredi, e pregandolo che li raccomandasse al nuovo re. Papa Clemente, volendo sapere delle condizioni di questi tali usciti, trovò che erano grande numero d'uomini bellicosi e bene a ordine d'arme e di cavalli, e avere grande moltitudine di loro seguaci; e oltre a questi atti alla guerra, essere ancora de' loro molti vecchi di riputazione e buono consiglio, e tutta questa gente, cacciata delle città di Toscana dalla parte amica al re Manfredi, avere acquistato nel loro esilio, per il mezzo dell'arme, nome e fama; e che i fautori della chiesa apostolica nelle parti di Lombardia, non solamente per l'opera di costoro erano conservati in stato, ma ancora, cacciati i loro avversari, erano restati superiori. Il sommo pontefice, maravigliandosi della eccellenza di questi uomini, e stimando che questa compagnia sarebbe atta a dare grande momento alla impresa fatta, rispose agli ambasciadori, che le offerte loro accettava volentieri, e le loro raccomandigie sommamente gli sarebbero a cuore.
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